venerdì 9 settembre 2016

Il cibo svedese

Il cibo svedese è stata una vera sorpresa.
Sì, certo, le polpette di Ikea le conoscoscevo benissimo, ma il tutto si limitava a queste e a poche altre cose.
Non conoscevo l'attenzione agli abbinamenti di gusto che, in tutte le caffetterie che ho frequentato, hanno saputo proporre.
Sembrano piatti semplici, ma anche una banale zuppa, che a vedersi non sembra granchè, è stata davvero un'esaltazione per le papille gustative.











sabato 3 settembre 2016

Öland

Dentro di me sentivo che l'isola di Öland ci avrebbe riservato delle piacevoli sorprese, e così è stato.
Avevo letto qualche diario di viaggio su Öland, ed ero consapevole che il giorno che avevamo a disposizione era tutt'altro che sufficiente per vedere tutto.
Arrivate sull'isola al mattino presto, l'abbiamo percorsa da nord a sud, fermandoci nelle zone segnalate.
Qui è la natura a farla da padrona, migliaia di uccelli hanno trovato rifugio su quest'isola ed è un paradiso anche per chi fa birdwatching.
E poi ci sono i fari che si stagliano all'orizzonte, il vento che soffia sempre forte, il cielo che non è mai lo stesso, a volte soleggiato e a tratti nuvoloso.
Abbiamo percorso tanti chilometri ma ne è valsa la pena perché alla fine della giornata, giunte nel bel campeggio di Eriksöre, il capo ed io ci siamo guardate e ci siamo dette: "  È qui che vogliamo tornare".










Il peggior campeggio

Non volendo andare a Stoccolama abbiamo deciso di farmarci a Norttälje,




città con un piccolo centro pedonale, e a Graddö per la notte.
In questa ultima località abbiamo trovato il peggior campeggio del viaggio (sporco e disorganizzato) e anche il più caro in assoluto. Il posto in realtà è molto bello,


ma 285 corone per una notte, quando il prezzo medio nei campeggi più belli e organizzati si è aggirato sempre sulle 220  corone, sono davvero troppe.


Sundsvall








lunedì 29 agosto 2016

Cena con sorpresa

Una sera avevamo voglia di prenderci qualcosa di pronto, così ci siamo infilate nel primo ICA (grande catena di supermercati svedese) che abbiamo trovato sul nostro tragitto e, al reparto dei cibi pronti caldi, abbiamo afferrato al volo, dopo breve consultazione, del Grillade Tunna....la terza parola che componeva il nome del prodotto era Revben, che non abbiamo minimamente preso in considerazione.
Per noi il piccolo pacchetto caldo era grillade tunna=tonno grigliato.
Trovato un'ottima area di sosta per la notte estraiamo dal sacchetto il "tonno" ancora caldo...ha uno strano aspetto, dico.
Sembra una costata di qualche animale.
Il capo dice:" Sarà l'osso del tonno"
 Io la guardo con due occhi sgranati e dico: "Ma il tonno non ha l'osso" e intanto parto a tagliare lungo quelle che sembrano proprio delle coste, di non si sa bene di quale animale.
È molto guatoso e continuiamo a mangiare ...il sapore conferma: non è tonno!
E allora cosa stiamo mangiando?
Terminata la cena attivo il traduttore automatico: tunna=sottili e revben=costolette!
Abbiamo mangiato costata di animale non meglio identificato.
Molto buona però!

Umeå e il buio che verrà

Umeå è una città molto bella, ha un lungomare pedonale sul quale si affacciano edifici moderni, come il Bildmuseet, museo di arte moderna. Al pari del Vasterbottens, anche questo è un museo gratuito al cui interno è sempre degna di nota l'attenzione che gli svedesi hanno per i bambini e i loro genitori. 
In ogni museo, infatti, è presente almeno un'area giochi, una di studio, una zona relax, dove, nei mesi freddi, le famiglie si possono incontrare e stare insieme.



La ragazza al negozio del museo, mentre incartava un regalo che ho preso per un amico, ci faceva domande, era molto curiosa di sapere di dove eravamo, da quanto tempo eravamo in viaggio, era in vena di chiacchiere, insomma.
Lei ci ha raccontato, con aria piuttosto desolata, dell'inverno che la aspetta, nel quale ci saranno mesi in cui vedrà la luce solo 4 ore al giorno.
Era un po' triste mentre lo diceva.
Io ho vissuto solo una parte piccolissima di quel buio due anni fa, non so come si faccia ad affrontarlo anno dopo anno.
E non credo nemmeno a chi dice: "Ci si abitua a tutto".
Lo sguardo di quella ragazza mi ha fatto capire che a certi inverni non ci si abitua mai.


domenica 28 agosto 2016

Luleå e Piteå

Quando il sole è così alto e splendente si stenta a credere che Luleå è Piteå saranno presto sommerse dalla neve. Lungo la strada abbiamo trovato gli operai che mettevano a bordo strada le paline per la neve, come succede da noi in alta montagna. 
Tutte e due le città sorgono sul mare e hanno un centro pedonale ricco di negozi.
Peccato che gli orari di apertura non siano molto comodi: aprono alle 10 e chiudono generalmente alle 17.
Anche i musei hanno gli stessi orari, d'estate, d'inverno sono ancora più ridotti. 
Per visitare al mattino Gammelstad, il villaggio vicino a Luleå inserito nel patrimonio dell'Unesco, decidiamo di dormire nel parcheggio adiacente l'ufficio turistico della piccola cittadina.
È un posto un po' isolato ma c'è un altro camper già fermo per la notte.
Poi ne arriva anche un altro. 
Fortunatamente le notti sono ancora molto corte, fino alle 11 di sera si vede ancora e alle 4.30 del mattino c'è già il sole pieno.


    Gammelstad e Luleå 

    Piteå


sabato 27 agosto 2016

L'aurora boreale in agosto

Per poter vedere l'aurora boreale ci devono essere le giuste condizioni : 
il cielo sereno e scuro, l'attività solare adeguata e la opportuna latitudine.
Abbiamo trovato la combinazione perfetta a Rovaniemi.
Non potevamo crederci quando, subito prima di andare a dormire, abbiamo buttato un'occhio distratto fuori dalla finestra, come facciamo ogni sera, e, invece dei soliti nuvoloni carichi di pioggia, abbiamo intravisto un bagliore verde nel cielo.
Siamo corse fuori quasi urlando dalla gioia e con il naso all'insù è stato tutto un susseguirsi di "Guarda lá!"...." E laggiù"...Ooohhhh".
L'intensità dei giochi di luce e del colore sono stati talmente forti che, anche con il semplice scatto dal cellulare, siamo riuscite ad immortalare il momento magico. Siamo state davvero fortunate.


Sgnangul

Sgnangul, l'unico gatto d'Italia che è stato a Capo Nord due volte.
Fino a che nessuno mi smentisce...che mito di gatto! 

La multa

Può una semplice multa far apparire tutta una nazione sotto una luce diversa?
Sì. 
Perché la multa presa a Rovaniemi ha dell'incredibile: nessuna scritta comprensibile nel parcheggio, nessun macchinetta per il pagamento, abbiamo inserito il disco orario e il tempo di passeggiata totale è stato di 10 minuti al massimo.
Come hanno fatto ad arrivare e scrivere in così poco tempo? Forse qualcuno era appostato e non vedeva l'ora di cogliere l'ignaro automobilista in fallo.
Naturalmente la multa è completamente in finlandese! A no, le istruzioni per il pagamento sono in inglese....a ecco...che bravi!

venerdì 26 agosto 2016

Nordkapp

Eccoci qui, per la seconda volta a Capo Nord.
L'ultimo tratto di strada è spettacolare, non ci stancheremmo mai di guardare il paesaggio che ci circonda.
L'ora di arrivo è quella giusta, il tramonto. 
Fa meno freddo di quello che ci aspettavamo, anche se indossiamo il pile e una giacca pesante.
I camper che si fermano a dormire sono pochi, la stagione estiva sta volgendo al termine.
Facciamo mille foto e poi ceniamo in camper con con le polpette di rito, che scongeliamo solo in occasioni speciali, come questa.








Il saluto tra camperisti

Il capo si ostina a salutare tutti i camper che incrociamo. Pare che tra camperisti sia prassi comune, almeno in certe parti del mondo. Così anche sull'ultimo bellissimo tratto che porta a Nordkapp, il capo stacca la mano dal volante, in curva, e fa ciao con la mano, roba che finiamo giù dal burrone. Forse aveva senso anni fa, quando di caper in giro se ne vedevano pochi, ma ora ti tocca stare quasi più con la mano alzata che sul volante.
E salutassero tutti poi. 
La maggior parte aspetta di capire cosa fai tu, a volte uno alza un dito a volte sfrecciano indifferenti.
lo sarei tra quelli che non salutano, se non si era capito. 
È che siete troppi, ecco.
E poi quando arriviamo in area di sosta bellamente ci ignorate, che ci parliamo a fare dei nostri camper con due donne!

giovedì 25 agosto 2016

Karesuando, al confine con la Finlandia

Karesuando, bellissimo paesino al confine con la Finlandia, ci accoglie al tramonto, in un piccolo campeggio che, a detta della guida ufficiale, doveva essere già chiuso. 
Altri camper sono già fermi sul prato di quello che sembra essere il giardino di una casa privata.
Mi avvicino all'abitazione e non faccio in tempo a suonare il campanello, che la porta si spalanca e compare un signore, molto avanti negli anni e con piglio ardito. Mi squadra e non parla. Andiamo bene, penso.
Un po' intimidita, quasi sottovoce, riesco a dire: "English?"
Lui già spazientito dopo soli 10 secondi di conoscenza, scuote la testa e dice: "nej, nej".
Allora io sfodero la mia vaga conoscenza dello svedese e dico: "Husbil" che significa camper.
Lui fa un cenno affermativo con il capo e prontamente risponde: "150 Kronor".
Incassa velocemente e, senza uno straccio di ricevuta mi chiude la porta in faccia.
Voglio sperare che il signore non sia il gestore ufficiale del camping!
Dopo esserci sistemate decidiamo di chiamare casa e di farci vedere tramite la webcam del paese, situata a pochi passi dal campeggio. 
E sì, sono diventata la maggior esperta di webcam svedesi, un po' per necessità (mi sento più sicura se capita di parcheggiare il camper in modo che sia sempre inquadrato), sia per divertimento (è un modo diverso di farsi i selfie).
Finiti i saluti rimaniamo nei paraggi a fare le foto del tramonto.



Il giorno successivo dobbiamo decidere dove andare. Il capo mi dice che Nordkapp è a soli 483 km da lì, così come indicato da un cartello stradale.
"Che ci vuole, è vicino e a me piacerebbe tornarci". 
"Va bene, non era in previsione e a iinteressa relativamente, temo soprattutto i tanti km in più che dovremo affrontare, ma se ci tieni andiamoci"
Secondo me il capo aveva già in mente questa cosa da parecchio tempo, però ha aspettato di dirmelo all'ultimo momento, quando non potevo avere scuse buone per negarle la "gita" a Capo Nord.
Furba come una volpe, questo capo!





Abisko

Che gioia essere ad Abisko e fare un po' di trekking sulla "Strada del re", la Kungsleden.
Qui sì che ci tornerei d'inverno!











martedì 23 agosto 2016

....Kiruna

Che delusione!
Sì, lo dico subito, qui, adesso, senza fare giri di parole...Kiruna è una città piuttosto brutta.
Dai, uso il piuttosto perché non c'era il sole e non mi ci sono fermata molto, se mai ci sarà una seconda visita, magari cambieró idea. 
Per ora la delusione è tanta, perchè avevo sentito parlare molto di questa cittadina e mi ero fatta tutto un film nella testa. In realtà la miniera rende il posto un po' cupo. 
Anche il capo, che mediamente è molto più gentile e delicata di me, ha esordito dicendo: "Kiruna: la città più brutta della Svezia".
Ha una piazzetta triste, un orologio del municipio davvero improbabile e manca di carattere proprio.





Qui non ci verrei d'inverno, no, proprio no.

Sulla strada per...

Immagino che qui a nord approfittino di fare i lavori stradali nei pochi mesi in cui non c'è ghiaccio e neve.
È capitato, nella tappa di trasferimento verso Kiruna, di trovare molti chilometri di strada sterrata. Non è come da noi, che procedono un po' alla volta, magari facendo fare agli automobilisti dei cambi di corsia, in modo da farli guidare sempre sull'asfalto.
No, qui mettono un cartello all'inizio dei lavori e ti avvisano che la strada sarà dissestata anche per 20 chilometri di seguito. 
Tutto il camper vibra, speriamo di non aver lasciato niente in giro che possa cader...neanche fatto in tempo a pensarlo che l'accendigas è riuscito a catapultarsi fuori dal portaoggetti ed è finito sul pavimento. Adesso resti lì, penso.
Sgnangul non fa una piega, con uno sguardo ci fa sapere che a lei fa comodo essere cullata così.
Cinque ci guarda con aria rassegnata, ma che strada state facendo, sembra voler dire.
Infine la strada ritorna ad essere asfaltata e possiamo arrivare a Kiruna, la città  più...ma questa è un'altra storia.



Jokkmokk

Di Jokkmokk  mi piace innanzitutto il nome, di derivazione Sami.
 A casa avevo individuato la webcam della città e volevo proprio riuscire a passarci.
Fare le scemette che si sbracciano a favore di webcam è una di quelle cose che fanno quasi parte della tradizione (vedi Borgholm d'inverno).


A Jokkmokk c'è il museo della cultura Sami 


e poco prima di arrivare in città si passa il Circolo Polare Artico.


Il paesaggio quassù è cambiato, la taiga sta lasciando, a poco a poco, il posto alla tundra e l'autunno sta cominciando a farsi vedere, nel colore delle foglie, sempre più gialle e rosse.
Per dormire abbiamo trovato un parcheggio vicino ad un piccolo lago.


Quando siamo arrivate c'erano già altri camper, per cui ci siamo subito sentite più tranquille. Non avevo proprio voglia di dormire da sole in un posto isolato.

Le renne

La E45 è la strada che, da sud a nord, attraversa tutta la Svezia. 
Da Östersund in poi, il capo alla guida ha iniziato a dire: " Cosa sono quelle, renne?"
"No, sono ciclisti"
Poi più avanti: "E quella sul bordo laggiù, cos'è, una renna?"
"No, è un masso gigante".
E avanti così per chilometri e chilometri, a cercare renne che stentano a farsi vedere.
Fino a che, finalmente, all'ennesima solita domanda, la risposta è stata: " Si sono renne!"
Certo è che ci aspettavamo di vederne molte di più...il numero totale di renne fino a Jokkmokk è stato solo di 5.
Secondo il capo questa storia delle renne è tutta una montatura per attrarre turisti!


venerdì 19 agosto 2016

Salmone e cannella

Dopo aver sistemato il camper decidiamo di tornare a Mora per vedere il museo e la casa di Zorn.
A mezzogiorno, in realtà, quello che ci interessa di più è la caffetteria della casa di Zorn!
 Ancora una volta prendiamo un piatto di salmone a testa, è un piatto sano, no?
Così non ingrassiamo!


E come la mettiamo con il fatto che ogni giorno una visitina alla Konditorei la facciamo? Beh, è un fatto culturale, mica possiamo fare a meno di assaggiare il dolce tipico nazionale, il Kanelbulle, al buon sapore di cannella.
È solo cultura eh! 




giovedì 18 agosto 2016

Certo che in questi anni ne abbiamo viste di officine Fiat!

Il camper ha un problema. Ce ne siamo accorte dopo una sosta al supermercato. 
Quando rimettiamo in moto si accende la spia del motore e il camper va avanti a scatti, perdendo potenza. 
Con un po' di accelerate da ferme sembra che tutto torni a funzionare, ma la spia è ancora accesa.
Ripartiamo e facciamo tanti chilometri, ma quando ci fermiamo il problema persiste.
Che si fa? La strada da fare è ancora lunga, dobbiamo cercare un'officina.
Intanto siamo arrivate a Mora, una cittadina davvero carina e decidiamo di dormire nel confortevole campeggio che si trova proprio a due passi dal centro.
Cerco su internet il centro più vicino dell'assistenza Fiat che fortunatamente dista solo pochi chilometri dal campeggio.
Per curiosità cerco se qualcuno in rete ha avuto lo stesso problema e capisco subito che può essere la valvola EGR. Non possiamo certo andare ad insegnare il mestiere ad un meccanico svedese, penso, saprà il fatto suo, speriamo.
A Mora il centro Fiat è chiuso da anni, allora ci spostiamo a Orsa, 14 km più a nord.
Il meccanico a Orsa ascolta il nostro racconto sulle condizioni del camper e ci dice di aspettare davanti alla porta dell'officina.
Dopo 30 minuti non si è ancora visto nessuno. Finalmente arriva con il computer in mano, spalanca la porta e senza dire una parola inizia a fare il suo lavoro.
Ogni tanto sparisce per poi ritornare.
"È molto silenzioso" dico. "Sì, potrebbe fare l'ortopedico" risponde il capo. E giù a ridere, almeno non abbiamo perso il buonumore.
Finalmente c'è il resposo: è la valvola EGR.
E vaiiiiii! E lo sapevo io! 
Faccio finta di nulla e ascolto i consigli che ci dà. Possiamo proseguire la nostra vacanza, ci dice.
Ha aggiunto un additivo al carburante che dovrebbe risolvere per un po' il problema.
Siamo di nuovo in viaggio!