sabato 29 agosto 2015

Che pasticcio!


Eraclea Minoa, piccola località in provincia di Agrigento, ha un bellissimo campeggio sul mare.
Finalmente  abbiamo trovato il paradiso!
Quasi non ci sembra vero: è bello, silenzioso e ben organizzato. Posteggiamo il camper in prima fila, all'ombra, con la brezza che soffia sempre, rendendo il caldo più sopportabile.
Qui ci fermiamo un po' di giorni ci siamo dette.
 Il nostro proposito è però sfumato dopo nemmeno 12 ore di permanenza.
Questa volta la causa è stata nostra. È successo tutto in un attimo: noi in passeggiata serale, passano dei bambini e Cinque abbaia. È ben salda al guinzaglio, ma questo non basta, il proprietario ci invita a metterle la museruola. Siamo desolate. Consapevoli che i bambini si possono spaventare, avremmo dovuto essere più accorte e trovare una strada alternativa più defilata.
Non ce la sentiamo di mettere la museruola a Cinque e nemmeno di essere additate come quelle con il cane cattivo, per cui, dopo solo una notte, abbiamo a malincuore abbandonato il campeggio più bello che abbiamo trovato in Sicilia.

San Vito lo Capo

Parlano tutti molto bene di San Vito lo Capo: andiamoci!
Il camping, che di nome fa Pineta , sembra proprio fare al caso nostro, non è forse l'ombra che andiamo cercando?
Pare tutto molto ben organizzato, braccialetto per riconoscere subito gli ospiti "legali", blocchi bagno ogni 30 metri, c'è pure la piscina, che vuoi di più?
Sì, il mare è a 10 minuti a piedi, ma se vuoi ti accompagnano con la navetta.
Tutto bene quindi, no? NO.
Alla reception non ci hanno chiesto se volevamo i gettoni per la doccia calda, così succede che ci spogliamo, ci mettiamo gli accappatoi, prendiamo shampoo e doccia schiuma e ci avviamo ai bagni per scoprire solo lì che le docce calde si pagano.
Vabbè, pazienza dai, il posto è bello.
La gente continua ad arrivare, è proprio un posto rinomato pensiamo.
Ma è alla sera che scopriamo la vera natura da far west del campeggio: c'è il casino globale, confusione, gente che parla a voce alta fino a mezzanotte, biciclette che continuano a girare senza sosta, macchine che possono entrare fino all'una di notte, senza che nessuno della direzione intervenga.
Probabilmente a molti va bene così, ma a noi no, si riparte di nuovo, uffa.

PS: il capo dice che sono l'unica che fotografa la montagna in un posto di mare.

A Palermo per poche ore

Si, va bene il caldo, ma a Palermo non ci si può non fermare! 
Individuiamo un ottimo parcheggio prossimo al centro e di buon passo ci dirigiamo verso la cattedrale.
Io già faccio fatica e sono solo le 10.30. Abbiamo lasciato Sgnangul in camper con un raffrescatore portatile acceso che dovrebbe darle un po' di sollievo.
Gironzoliamo un po' e facciamo venire l'ora di pranzo. Siamo le prime, qui mangiano dopo le 13. 
Subito dopo aver assaggiato le specialità locali (panelle, arancine, caponata) decidiamo di tornare al camper per vedere come sta Sgnangul.
Il parcheggio è in mezzo a degli alti palazzi e non c'è un filo d'ombra. 
Sgnangul è un po' accaldata ma sta bene, in camper ci sono 39 gradi. Potremmo fermarci per 24 ore perché la tariffa ad agosto non prevede la sosta oraria, ma decidiamo di andarcene al più presto, consapevoli di aver visto ben poco di questa splendida città. 

Il siculo caldo d'agosto

Il clima caldo che abbiamo trovato in Sicilia merita un capitolo a parte.
Ci rendiamo subito conto che la vacanza non andrà così come l'avevamo programmata. A Tindari in provincia di Messina, ad esempio, abbiamo parcheggiato per andare a vedere i monumenti antichi della zona, ma il caldo spaventoso ci ha fatto desistere subito. Scendi dal camper e ti cucini, non c'è via di scampo.
Non è pensabile visitare musei all'aperto dopo le 9 del mattino e prima delle 19. Peccato che la maggior parte dei siti archeologici abbia orari piuttosto "invernali", ovvero sono aperti nelle ore più calde del giorno.
Di conseguenza anche il nostro itinerario dovrà subire delle modifiche. 
Non cerchiamo più cosa vedere, ma dove sostare all'ombra, quella diventa la nostra priorità. Quindi non più aree di sosta per camper, di solito in buona posizione ma completamente al sole, ma campeggi situati nelle rare pinete.
Il capo mi guarda, scuote la testa e mi dice che solo io potevo scegliere di andare in Sicilia proprio nell'estate più calda degli ultimi 136 anni!


Cefalù

ADecidiamo di fare il giro dell'isola in senso antiorario. Cefalù è una cittadina caotica e con parcheggi a pagamento cari e al sole.
Decidiamo di fermarci al camping Costa Ponente, su mare. 
Qui, in un improvviso impeto di terrore e rabbia, Cinque ha iniziato ad abbaiare a dei bambini urlanti, cogliendo impreparato il capo e facendolo cadere rovinosamente al suolo. 
La madre dei ragazzini ha inveito contro il cane feroce.
La signora non aveva tutti i torti, lo sappiamo solo noi che Cinque reagisce così per paura.
Cominciamo bene.

Primi giorni in Sicilia

La nostra prima sosta in Sicilia è stata al camping Marmora, in provincia di Messina, fronte mare, con pane e cornetti caldi al mattino.
Abbiamo approfittato per fare visita ai parenti del capo che ci hanno accolto con una cena a base di totani, che bontà! 

lunedì 24 agosto 2015

Verso la Sicilia

Le tappe di avvicinamento sono state:
1) area di sosta Monte San Savino, con discesa veramente ripida e sterrata tanto che al mattino abbiamo avuto qualche problemino nella risalita.

2) Pompei presso camping Spartacus. Gita in treno fino a Ercolano per vedere il MAV, museo virtuale che, attraverso ricostruzioni 3D, permette di farsi una idea di come poteva essere stato il sito nell'antichità, prima dell'eruzione del Vesuvio. 
Visita agli scavi di Pompei di primo mattino, fa comunque troppo caldo!


3) Calabria, presso area di sosta Lido Mediterraneo a Gizzeria. Bel mare e Cinque ha potuto stare in spiaggia con noi. Prezzo più che onesto vista la stagione: 18 euro compresa l'elettricità.