Non appena libera, però, fa dietrofront, lascia la spiaggia e correndo a più non posso si dirige verso un gruppo di casette rosse, la maggior parte disabitate in questa stagione.
Cerchiamo di richiamarla, ma la presenza di conigli selvatici la manda in tilt.
Non sente ragioni, non c'è premio che tenga, l'istinto prevale su tutto.
Sparisce dalla nostra vista, corre da un giardino all'altro, ricompare in lontananza.
Ogni tanto ci passa vicino ma non si ferma, è come se non ci vedesse nè sentisse.
Passa così una buona mezz'ora.
Il capo è preoccupata, teme che passino macchine o che si perda correndo sempre più lontano da noi.
Le chiedo di mettere in moto il camper, forse, sentendone il rumore, Cinque capisce che ce ne stiamo andando e torna da noi.
In effetti questo espediente sembra funzionare, ora nella sua testa, oltre ai conigli, sembra ci sia un barlume di lucidità.
Facciamo finta di partire, la richiamo, ed ecco che improvvisamente si fa avvicinare.
È un attimo, ma è quello che basta per afferrarle la maniglia che ha sulla schiena e farla salire sul camper.
Accidenti che inizio di giornata, e sono solo le 9.30!
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